L'abusivismo in fisioterapia

A causa di carenze legislative, è purtroppo presente e assai ramificato, nel settore della fisioterapia, il fenomeno dell'abusivismo. A fronte di circa 50.000 Fisioterapisti abilitati ad esercitare la professione, ci sono in Italia almeno 100.000 personaggi, non altrimenti definibili, che senza aver alcun titolo in ambito riabilitativo (ricordiamo che il fisioterapista è un professionista laureato), disinvoltamente praticano le loro improvvisate manovre su inconsapevoli cittadini che si mettono nelle loro mani magari perché attratti da pubblicità ingannevoli o dalla politica del basso costo.

Il fenomeno è preoccupante, perché almeno il 5% degli italiani che giornalmente si affidano a interventi di riabilitazione, incappando in sedicenti fisioterapisti, subiscono danni gravi, talvolta addirittura irreversibili. La falsa fisioterapia non si annida solo presso compiacenti cliniche o studi privati, ma prospera spesso anche presso pubbliche strutture nosocomiali, create, invece, per salvaguardare al meglio la salute del cittadino.

L'abusivismo in fisioterapia produce inoltre un danno economico, sia all'utente (in termini di tariffe spesso esagerate, non giustificate dalla necessaria professionalità e sovente neppure fatturate), sia agli Enti legalmente preposti all'erogazione di simili prestazioni (che si vedono sottrarre pazienti), sia allo Stato (in termini di evasione fiscale).

Tale attività illegale può configurarsi come vera e propria truffa, e i Nuclei Antisofisticazioni (N.A.S.) dei carabinieri, opportunamente sensibilizzati al riguardo dalle Associazioni di categoria e dalle Associazioni dei consumatori, se ne stanno occupando con sempre maggior frequenza, rilevando molteplici irregolarità, fino alla chiusura di diverse strutture dove operano soggetti non adeguatamente preparati. Per questi motivi A.I.FI. Lombardia promuove la campagna contro l'abusivismo e mette a disposizione dei cittadini e dei colleghi fisioterapisti un apposito modulo di segnalazione di presunto abusivismo.

L'obiettivo è quello di tutelare i VERI FISIOTERAPISTI ma soprattutto il cittadino che a loro si rivolge, e di sensibilizzare l'opinione pubblica riguardo la nostra professionalità, costruita su anni di studio, aggiornamento continuo, ma soprattutto sull'amore per la nostra professione. Ogni fisioterapista è tenuto alla segnalazione di un presunto atto di abusivismo, sia come professionista, ma ancor di più come cittadino (capo III, art.32 codice deontologico AIFI), segnalando all'autorità competente il reato di "Esercizio abusivo di professione" e "Omessa denuncia" art.348 e 362 del Codice Penale.

COME UTILIZZARE IL MODULO scaricabile dal sito dell' A.I.F.I.:
il modulo va compilato in ogni sua parte con il maggior numero di informazioni possibili. Il modulo va rispedito tramite email all'ufficio giuridico dell'A.I.FI. che risponderà anche a dubbi o informazioni a riguardo. (www.aifi.net)

Queste informazioni sono solo segnalazioni di un presunto atto di abusivismo, NON SONO in alcun modo denunce, e verranno inoltrate ai NAS competenti che valuteranno l'appropriatezza o meno di un loro intervento.

Hostilia Medica
Link utili

A.I.FI.

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